Sistema di qualità UNAPA

Il sistema qualità UNAPA raggruppa produzioni certificate in conformità alla norma tecnica CCPB, accreditata dal sincert, "per l'ottenimento di prodotti agricoli vegetali ed agroalimentari da produzione integrata" in cui rientra la patata ottenuta dalle associazioni produttori aderenti ad Unapa.
La produzione integrata si richiama a un modello sperimentato fin dagli anni '70 per ottenere una produzione ecosostenibile.

Produzione integrata significa intervenire sul sistema produttivo utilizzando in maniera mirata prodotti chimici e/o di sintesi. Pianificare l’utilizzo di tali prodotti, sostituendoli, quando possibile, con altri mezzi tecnici a bassissimo impatto ambientale vuol dire migliorare la qualità della produzione mantenendo le quantità necessarie a soddisfare la domanda. Inoltre la produzione integrata aiuta a mantenere un basso impatto ambientale. La produzione integrata viene applicata grazie alla redazione di specifici disciplinari tecnici, essi riguardano i seguenti aspetti del processo produttivo:
•    coltivazione
•    trasformazione
•    confezionamento
•    commercializzazione dei prodotti
•    controllo sulla produzione e distribuzione
tutte le produzioni agricole vegetali fresche possono ottenere la certificazione di produzione integrata.

Cerchiamo di approfondire i requisiti che la norma prende in considerazione per sviluppare un prodotto conforme alla specifica tecnica: i requisiti considerati riguardano il prodotto che deve essere realizzato in un'organizzazione che possiede:

•    la gestione organizzativa evoluta ed organizzata secondo i principi collegati ai sistemi qualità (che verrà descritta nel disciplinare tecnico in conformità ai requisiti specificati nella norma) pressochè simile nella descrizione dei requisiti da mettere a punto per qualsiasi sistema di qualità applicato (iso 9001, iso14001, uni 10939, emas, sa 8000, iso/iec 17025, etc)

•    i requisiti dell'azienda agricola previsti ai fini della produzione integrata che verranno descritti dall'organizzazione nel disciplinare di produzione integrata allegato al disciplinare tecnico.
I requisiti minimi riguardano il produttore agricolo preparato e formato, la struttura aziendale che deve garantire la possibilità di praticare agricoltura non convenzionale (in termini di distanza delle colture dalla strada, siepi naturali di separazione, impossibilità di coltivare la medesima coltura secondo agricoltura integrata e con agricoltura convenzionale, distanza o separazione da fonti inquinanti come strade trafficate, autostrade, discariche di rifiuti tossici, nocivi o pericolosi, 5% di area agricola,esclusi i boschi, a "compensazione ecologica" ovvero senza uso di fertilizzanti e concimi)

•    i requisiti del metodo di produzione agricola: (anch'essi descritti nel disciplinare di produzione integrata allegato al disciplinare tecnico). la norma tecnica impone di considerare tali aspetti: vocazionalità pedoclimatica, sistemazione del terreno, mantenimento dell'agrosistema naturale con il divieto assoluto dell'uso di erbicidi in capezzagne e fossi e l'incentivazione a pratiche che rafforzino la biodiversità es. approntamento di nidi per uccelli insettivori e gestione razionale delle superfici improduttive, uso di sementi sane dal punto di vista genetico sanitario, analisi del terreno ogni 5 anni almeno, definizione delle modalità di somministrazione dei fertilizzanti, almeno, azoto- fosforo - potassio, avvicendamento colturale, irrigazione con calcolo dei fabbisogni idrici, protezione delle colture, piano di difesa e protezione delle colture con scelta di principi attivi a bassa tossicità, elevata selettività, bassa persistenza, basso livello di stimolazione dei fitofagi, limitata deriva ambientale, distribuzione fitofarmaci, indici di maturazione che danno luogo alla raccolta, adeguate registrazioni che dovranno contenere almeno: dati aziendali, anno di riferimento, superfici appezzamenti interessati, colture certificate, descrizione dell'operazione, materia prima impiegata, quantità, volumi di bagnatura per intervento di difesa, avversità di riferimento in relazione all'intervento registrato.

•    la gestione del prodotti in fase di condizionamento è cogente se applicabile, viene descritta nel disciplinare tecnico e riguarda interventi per la conservazione del prodotto con dettaglio dei principi attivi utilizzati, delle dosi e dei tempi di intervento; i lotti accettati per mp - che sono di post-raccolta, accettazione del prodotto, stoccaggio, conservazione, trasformazione e confezionamento.

•    l'assicurazione del rispetto dei requisiti, è data dal piano dei controlli, cui la norma tecnica dedica un intero capitolo. Relativamente ai controlli, sono previste verifiche ispettive alle aziende agricole e agli stabilimenti dei fornitori intermedi e sono previsti piani analitici di controllo di conformità essenzialmente sui residui di fitofarmaci (sulle materie prime, sul semilavorato e sul prodotto finito); il numero di lotti da sottoporre a controllo è individuato in funzione dei lotti fitosanitari omogenei che l'organizzazione produce o acquista.. Ovviamente, il giusto equilibrio di prelievi deve garantire il controllo del rispetto di quanto dichiarato negli appositi disciplinari e la sostenibilità economica del costo del sistema. La frequenza dei prelievi è specificata perfettamente nella norma di riferimento e viene espressa attraverso formule che tengono conto della differente composizione dei lotti. per esempio, se il lotto è composto da 100 patate provenienti tutte da una stessa azienda agricola, il controllo potrebbe essere su cinque patate, se le cento patate provengono da cinque aziende agricole le patate da controllare a campione dovranno aumentare a 25. Il controllo su fitofarmaci prevede in ogni caso un controllo sul prodotto finito di almeno il 5% dei lotti, ed è eseguito da laboratori accreditati uni en iso/iec 17025 specificamente per prove su fitofarmaci.

Il sistema volontario di certificazione, non obbligatorio per legge, si basa su un principio di auto controllo che, tuttavia, non è lasciato a sé stesso.

In generale tutti i sistemi di qualità volontari prevedono una certificazione da parte di un ente terzo, autonomo, che ne valida la conformità alla norma principale e alle procedure di regolazione messe a punto dall'organizzazione (in genere con l'ausilio di consulenti specializzati).
Ad essere testata è anche la capacità di autocontrollo. Questo test avviene nella visita di certificazione iniziale e nella visita di sorveglianza prevista ogni anno e per Unapa è effettuato dal CCPB.

La verifica dell'ente di certificazione si svolge su due livelli:

-    il primo valuta la conformità formale del sistema attraverso l'esame documentale, perché ciò che è scritto nel disciplinare deve essere conforme alla norma;

-    il secondo valuta la conformità di lavoro con quanto scritto nel disciplinare, il controllo, in questo caso, è una verifica degli ispettori del CCPB a date concordate di uno o più giorni, dove si ispezionano in azienda, con criterio, lo svolgimento delle attività che si realizzano sul campo.

La verifica dell'ente che certifica è sempre "di parte terza", ovvero indipendente, e si distingue dalle verifiche eseguite direttamente e autonomamente dall'azienda (dette interne o di parte prima) ai fini dell'autocontrollo o svolte da un cliente presso un fornitore (dette di parte seconda).
L'idea dei sistemi di certificazione, riprende la logica di governo basati sui sistemi di qualità, che si è costruita nel tempo a partire dagli anni '50 negli Stati Uniti e in Giappone.
L'origine di questi sistemi si fondava sulla necessità di garantire la perfezione di produzioni speciali, dell'industria aeronautica o spaziale, da attuare attraverso rigidi protocolli di regole e controlli.
Questo sistema si è via , via affermato come modello di autocontrollo di qualsiasi realtà aziendale ed è applicabile, a grandi maglie, ad ogni organizzazione che desideri qualificarsi per l'attenzione alla qualità, dove qualità è la capacità di garantire un prodotto dalle caratteristiche standardizzabili, riproducibili, pertanto soddisfacente per il cliente che è nelle condizioni di conoscere in anticipo le caratteristiche distintive del prodotto che acquista.

La qualità della filiera Unapa

Il sistema qualità Unapa fa propria, a livello di unione, la norma tecnica descritta.
lo scopo: creare una base di produttori con prodotto di qualità sufficiente a garantire per il mercato del fresco della gdo nazionale una patata omogenea , dalla qualità costante dunque adatta ad essere venduta nel circuito della grande distribuzione e alle industrie di lavorazione.
L'organizzazione Unapa dà il nome al sistema qualità Unapa. Unapa è l'unione delle associazioni tra produttori di patate che rappresenta le proprie associate a loro volta costituite da produttori di patata. le associazioni sono riconosciute su base regionale.

Ogni associata Unapa, per aderire al sistema qualità Unapa, dovrà dunque certificare l'ottenimento di prodotti agricoli da produzione vegetale integrata secondo quanto richiesto dalla norma tecnica che abbiamo descritto con le integrazioni specifiche riportate per la produzione patata.
Nonostante la norma sia unica, tuttavia la composizione multiregionale delle associate Unapa fa sì che ognuna applichi disciplinari differenti secondo quanto prescritto su scala regionale o provinciale in materia di lotta integrata. le differenze su scala locale servono a adattarsi alle differenze di terreno, di clima, di colture, dunque, di impatti, che caratterizzano i diversi territori.
L'azione prevede la definizione, l'applicazione e la certificazione degli standard qualitativi applicabili a tutto il prodotto degli associati Unapa secondo il seguente schema:


 
il sistema qualità Unapa ha consentito la certificazione volontaria di prodotto in conformità ad un "disciplinare tecnico" specifico per ogni OP, e redatto in conformità alla "norma tecnica" citata.
Le patate conformi ai "disciplinari tecnici" (perché certificate dal c.c.p.b. in qualità di ente - di parte terza - di certificazione accreditato sincert, in conformità alla norma uni cei en 45011), sono, poi, riconosciute attraverso un "marchio" che garantisce l'applicazione delle norme previste dai disciplinari tecnici. ciò aumenta la visibilità delle azioni delle singole associate per qualificare lo stesso prodotto patata.

Obiettivo dell'azione è stato quello di realizzare un progetto di filiera mirato a conferire ad un prodotto fino a ieri "anonimo" come la patata, (la patata fresca, di fatto, risente di un vissuto molto "povero") elementi di specificità legati sia al luogo di origine che al tipo di varietà esistenti per ogni tipo d'uso, delle proprietà qualitative e delle sue innumerevoli possibilità di consumo. in particolare il prodotto conferito garantisce:

•    l'origine nazionale del prodotto;
•    la provenienza: esclusivamente da aziende agricole associate alle OP;
•    la diminuzione del 50% di agenti chimici impiegati in produzione;
•    sviluppo e messa a regime di tecniche di produzione integrata.

Il bollino non è un marchio commerciale ma un elemento che assicura il consumatore sul rispetto delle regole descritte e garantisce quindi la qualità e la sicurezza alimentare.






UNAPA - Unione Nazionale tra le Associazioni dei Produttori di Patate - Via Ticino, 14  00198 Roma